PISTOIA NON MERITA LA LIBRERIA BABA JAGA

La mia città non merita la mia libreria. La mia città si merita di sprofondare ancora di più nella ignoranza e nel perbenismo, nel provincialismo e nell’indifferenza ipocrita nascosta fra le pieghe di istituzioni, enti, circoli, lobby, gruppi, società anonime a delinquere… e quant’altro e di più ancora. Di meno, la mia città, ha soltanto una cosa: nessuno la conosce, nessuno sa dove si trova, le sue coordinate geografiche sono ignote ai più. E’ quello che si merita, meglio così. Se ci facciamo conoscere, ogni tanto, è soltanto per le cose più infime. Come gli ultimi avvenimenti. Avvenimenti che non credo proprio abbiano scusanti, neppure fra le istituzioni, e, lo dico senza mezzi termini, neppure fra i genitori. Genitori disattenti, indifferenti, presi dall’apparire, dal viaggiare, dall’essere al passo con i tempi… mentre il loro tempo scorre e quello dei loro figli fugge.
Non venite nella mia città, fuggite se vi ci trovate a passare… datemi retta!!!
Ah… dimenticavo, la mia città si chiama… Pistoia. Non sapete dov’è??? Meglio per voi!

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mercoledì 20 gennaio 2010

L'ASSENZA DELLA BEFANA

Adesso che delle feste di Natale non si sente più parlare neppure nei programmi registrati in tv, nella pubblicità che continuava ad augurarcelo buono già quello del 2010, posso finalmente parlarvi della Befana.
La BEFANA CHE NON E' VENUTA DA BABA JAGA!!!

Sono stata io a dirle di non venire, che i bambini di Pistoia, ma soprattutto le loro famiglie, babbi mamme nonni zii eccetera, non si meritano niente di più che una gita al centro commerciale.
Figurarsi che la vigilia della befana neppure un libro è stato comprato, nessun bambino è venuto in libreria, nessuno di loro ha chiesto dalla vecchietta di portarglielo. Alla Befana si chiede soltanto di calarsi dal campanile, di guardarla buttarsi giù, a capofitto dopo ore di attesa al freddo e sotto la pioggia, e poi vederla moltiplicarsi, clonarsi, per distribuire caramelle.
Quelle stesse caramelle che se le avessero trovate nella calza, senza niente altro insieme, neppure un gormito, le avrebbero tirato addosso, lapidandola.

Che tristezza... bambini. Come siete adulti presto e come non sarete mai grandi, mai!

Peggio per voi.


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