Quanto vorrei avere qui, in libreria, quei bambini sperduti, rassegnati, sacrificati nel nome di un mondo che vive al di sopra delle proprie possibilità e che sta dilapidando ogni patrimonio.
Eppure sono certa che gli eredi universali di quel che resterà, sarannao proprio loro, quei bambini che cresceranno con lo stupore, con la voglia di giocare anche con la morte, se questa può insegnar loro a vivere. Quei bambini che se potessero sfogliare le pagine illustrate di un libro qualunque avrebbero il paradiso fra le mani. Quel paradiso che è invece riservato a chi cerca il sole caldo in inverno e che per averlo spende la propria dignità calpestando quella degli altri. Quei turisti abominevoli, che se ne stanno a guardare... credendosi stelle di un firmamento ... firmato. Non sono altro che fiammiferi stropicciati su carta vetrata, stridono, fanno venire i brividi, puzzano di zolfo... di inferno.
Grazie a tutti coloro che sono là, senza un perché. Loro sono la risposta anche a quelle domande che nessuno si pone più.
Ma che vita è, la nostra??? Dove stiamo andando???
Beh... all'inferno. Da dove veniamo, appunto. E lì torneremo. Intanto ci basta sostare nel purgatorio di una sosta vietata, restando in macchina per non perdere il posto, anche se rubato a qualcuno che invece, se ne sta in piedi, a fare la fila, senza sapere cosa c'è in cima a quella fila. Noi che crediamo di saperlo, invece, da bravi furbi, sorpassiamo tutti e soprassediamo su tutto. A cominciare da noi stessi.
Queste considerazioni non sono amare, sono soltanto constatazioni di una librice libera che non si rende conto come si possa far nascere dei bambini soltanto per svezzarli, allevarli, e poi mandarli al macello nel mondo, senza aver loro insegnato cos'è il mondo.
Contenti voi... contenti tutti.
I miei piccoli, pochi lettori, stanno crescendo, stanno uscendo dal gregge, stanno scansando la strada che porta a quel macello, si stanno creando il loro nido, la loro tana, il loro posto al sole, anche sotto un manto di neve.
Per tutti gli altri c'è... master card! E vi auguro che ci sia davvero, ragazzi, altrimenti sarete i più poveri fra i poveri, gli ultimi fra gli ultimi, ma non nel senso evangelico, ma in quello umano, troppo umano.
Eppure sono certa che gli eredi universali di quel che resterà, sarannao proprio loro, quei bambini che cresceranno con lo stupore, con la voglia di giocare anche con la morte, se questa può insegnar loro a vivere. Quei bambini che se potessero sfogliare le pagine illustrate di un libro qualunque avrebbero il paradiso fra le mani. Quel paradiso che è invece riservato a chi cerca il sole caldo in inverno e che per averlo spende la propria dignità calpestando quella degli altri. Quei turisti abominevoli, che se ne stanno a guardare... credendosi stelle di un firmamento ... firmato. Non sono altro che fiammiferi stropicciati su carta vetrata, stridono, fanno venire i brividi, puzzano di zolfo... di inferno.
Grazie a tutti coloro che sono là, senza un perché. Loro sono la risposta anche a quelle domande che nessuno si pone più.
Ma che vita è, la nostra??? Dove stiamo andando???
Beh... all'inferno. Da dove veniamo, appunto. E lì torneremo. Intanto ci basta sostare nel purgatorio di una sosta vietata, restando in macchina per non perdere il posto, anche se rubato a qualcuno che invece, se ne sta in piedi, a fare la fila, senza sapere cosa c'è in cima a quella fila. Noi che crediamo di saperlo, invece, da bravi furbi, sorpassiamo tutti e soprassediamo su tutto. A cominciare da noi stessi.
Queste considerazioni non sono amare, sono soltanto constatazioni di una librice libera che non si rende conto come si possa far nascere dei bambini soltanto per svezzarli, allevarli, e poi mandarli al macello nel mondo, senza aver loro insegnato cos'è il mondo.
Contenti voi... contenti tutti.
I miei piccoli, pochi lettori, stanno crescendo, stanno uscendo dal gregge, stanno scansando la strada che porta a quel macello, si stanno creando il loro nido, la loro tana, il loro posto al sole, anche sotto un manto di neve.
Per tutti gli altri c'è... master card! E vi auguro che ci sia davvero, ragazzi, altrimenti sarete i più poveri fra i poveri, gli ultimi fra gli ultimi, ma non nel senso evangelico, ma in quello umano, troppo umano.
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