venerdì 29 gennaio 2010
Poestrocchia
Una notte uggiosa
ma del buio
per niente paurosa,
una poesia piccina picciò
fuggì dalla casa della prosa
e a tutte le porte bussò,
prima piano
e poi più forte.
Nessuno apriva
che ognuno sognava
e magari rideva forte
o forse piangeva piano
Tu dormivi senza sogni
che tutti li avevi mangiati
nel latte del giorno inzuppati.
Annoiato e un po’ svegliato
ecco alla tua porta bussare
chi fa un verso
e poi un altro ripetuto.
Non è un belare, beh,
chi lo sa?
forse un cane
che non sa miagolare
o un leone che non sa nitrire!
Magari una rana c’è proprio qua
qua qua
o forse un papero buh buh…
buhhh…chissà.
Forse il babbo che sorride
e fa rumore
o la mamma che dorme
e sogna di cantare.
Di chi sarà quel verso
che nessuno vuole
e che non sa più dove andare?
Povera piccola poesia,
che aspetti ad aprirla
e farle compagnia?
Oh… ma che succede?
Dalla finestra era già entrata
la piccola sbadata,
che senza bussare
nei tuoi sogni è già entrata.
E’ lì che ti aspetta
per farti il verso,
e magari, chissà,
forse sarà quello giusto!