PISTOIA NON MERITA LA LIBRERIA BABA JAGA

La mia città non merita la mia libreria. La mia città si merita di sprofondare ancora di più nella ignoranza e nel perbenismo, nel provincialismo e nell’indifferenza ipocrita nascosta fra le pieghe di istituzioni, enti, circoli, lobby, gruppi, società anonime a delinquere… e quant’altro e di più ancora. Di meno, la mia città, ha soltanto una cosa: nessuno la conosce, nessuno sa dove si trova, le sue coordinate geografiche sono ignote ai più. E’ quello che si merita, meglio così. Se ci facciamo conoscere, ogni tanto, è soltanto per le cose più infime. Come gli ultimi avvenimenti. Avvenimenti che non credo proprio abbiano scusanti, neppure fra le istituzioni, e, lo dico senza mezzi termini, neppure fra i genitori. Genitori disattenti, indifferenti, presi dall’apparire, dal viaggiare, dall’essere al passo con i tempi… mentre il loro tempo scorre e quello dei loro figli fugge.
Non venite nella mia città, fuggite se vi ci trovate a passare… datemi retta!!!
Ah… dimenticavo, la mia città si chiama… Pistoia. Non sapete dov’è??? Meglio per voi!

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mercoledì 14 gennaio 2009

TRISTE COME UNA LIBRERIA PER BAMBINI VUOTA

Che tristezza, un giorno intero senza un bambino che entra a sfogliare un libro, senza una mamma che non torna a casa con qualcosa da leggere al suo bambino per accompagnarlo nei sogni con la sua voce e una storia che possa rassicurarlo dalle tante paure che hanno provato durante il giorno, le tante insicurezze, e magari ritrovarsi nei personaggi di una storia che lo aiutano a capire, a capirsi. A sentirsi meno solo in un mondo sempre più devastato dal vuoto e dall'apparenze che non trovano riscontro nell'essere di un bambino!

Che sconfitta, per chi lotta contro i Giganti e gli Orchi cattivi che vogliono divorare i sogni dei bambini per imperdire loro di capire, capirsi a vicenda, e conoscere se stessi.

Che paura ... per il domani dei miei bambini... e di quei pochi che frequentano Baba Jaga e crescono al suono della melodia della bellezza dell'arte in ogni suo aspetto, a partire dall'arte d'imparare a pensare con la propria testa, di sentire con il proprio cuore, di vestire l'anima con l'abito più bello, senza aspettare saldo alcuno.
Perchè la vita... non fa sconti!

Che malinconia... vedere piena di sedicenti lettori, un sedicente locale che smercia volumi ad alto volume, assordanti come tutto ciò che ci circonda e ci abbaglia, impedendoci di ascoltare la realtà e sentire la nostra verità.

Che delusione... tornarsene a casa prima, chiudere la porta della libreria, lasciare una piccola luce perchè anche i libri, come i bambini, hanno paura di starsene al buio... si sentono soli, abbandonati. E non è una sensazione, è la realtà!
Non basta una bellissima copertina... (e neppure un comodo lettino in una cameretta colma di vestitini eleganti  e giocatttoli costosi) per sentirsi al sicuro.


Che gioia, tornarsene a casa, una casa non riscaldata... infilarsi in un pigiama extralarge di pile da cinque euro,  mettersi sotto vecchie e logore coltri, accendere la lampada sul comodino, prendere il libro che mi stava aspettando, aprirlo, salutarlo, e sbattere la porta in faccia alla realtà e ai reality!!!







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